PIZZA IN TEGLIA A 280 GRADI!




Ebbene sì, questa pizza mi ha ripagata di tante cocenti delusioni, prove e tentativi. Non di pizza, no, immodestamente ritengo che, dopo circa 40 anni di pizze dilettantesche (avevo circa 6 o 7 anni quando con mia madre pasticciavo in casa a fare la pizza Catarì,, la ricordate? La “pizzatuttocompreso” in bric, buonissima, madre di tutte le pizze casalinghe) uno straccio di pizza decente io sia in grado di farla (anche un bue, ci riusicirebbe, dopo 40 anni!), no, tentativi di …forno:casa nuova, forno nuovo! Mega forno, con diecimila funzioni, funzione pizza ovviamente compresa. E anche pietra refrattaria, compresa….Ed è qui che cominciano le prime cocenti sconfitte: la pietra refrattaria! Avete presente vero, quella lastra pesante un quintale, bella e immacolata che serve/dovrebbe servire a rendere il fondo della pizza croccante come le pizze al mattone acquistate in pizzeria, sì, vero? Beh, innanzi tutto specifico che la pizza in teglia non è la pizza al mattone, e che io preferisco di gran lunga la prima, ma soprattutto mi ricordo di alcuni tentativi disastrosi fatti tempo fa con un fornetto pizza con pietra refrattaria: prima volta che la uso. Casini per infornarla (tipici quando si ha a che fare con le pietre suddette). Mozzarella e olio che colano sulla maledetta pietra. Gli stessi mozzarella e e olio completi di pietra che, riscaldati a 250 gradi e più, bruciano e impestano la casa di mefitici effluvi. Occhi che lacrimano. Casa invasa da fumo. Gola che arde. Pietra refrattaria rovinata irrimediabilmente (olio e formaggio cotti hanno invaso le porosità della pietra). Pietra da buttare. Fornetto idem.
Ecco, dicevo, tutto questo si è ovviamente ripetuto con la nuova pietra del nuovo forno. Ho buttato la stramaledettissima pietra. E ho fatto una normale, morbida, mammosa pizza in teglia. Metto la funzione pizza. Il forno spara la temperatura preimpostata per quella funzione: 280°! Dico, duecentoottantagradi!! Io, che già quando col vecchio forno arrivavo a 200 mi sembrava di correre in autostrada a 300!! Comprensibile la mia perplessità, vero? Chissà cosa ne uscirà fuori, mi chiedevo, una pietra, un pezzo di carbone puzzante, un fossile…ma…provo. Inforno ai 280 leggasi duecentoottanta gradi e aspetto…3 minuti, 4, 5…a sei i bordi tendono già al beige…la tolgo a 7 minuti e 11 secondi esatti.
E sforno la più buona pizza in teglia che io abbia mai preparato o gustato negli ultimi decenni: alta morbida, soffice, che si scioglie in bocca, umida, non secca, non asciutta. Un paradiso.
Grazie, Babs!
E che c’entra, Babs, mi direte? C’entra, c’entra. E’ stata lei a suggerirmi e a darmi i suo preziosi consigli sulla marca del forno, dietro mia specifica richiesta di aiuto nell’acquisto di un elettrodomestico così’ importante per noi estimatori del buon cibo nonché artigiani dello stesso!
E poi…beh, ovviamente c’è il mio ottimo impasto, steso direttamente in teglia, che questa volta ho fatto leggermente più idratato e morbido. Insomma, maggiore idratazione e maggior calore. Risultato strepitoso. Professionale, oserei dire!


PIZZA IN TEGLIA alta e soffice
Per una teglia da forno
INGREDIENTI:
350 gr farina (di cui 100 gr manitoba)
220 gr di acqua
15 gr lievito di birra
3 cucchiai olio evo
un cucchiaino raso di sale

ESECUZIONE
Fate sciogliere il lievito nell'acqua tiepida (non calda perchè bloccherebbe l'azione del lievito). Impastate la farina e il sale con l'acqua e il lievito nell'impastatrice o a mano, fino ad avere un impasto morbido ed elastico, molto idratato. Lasciare lievitare l'impasto in forno spento e coperto da una pellicola fino al raddoppio, poi stendere, premendo leggermente con le mani, su una teglia unta di olio. Condire con uno strato di pelati frullati, poi mozzarella, sale, origano e olio evo e lasciare di nuovo lievitare per circa 30 minuti. Scaldare il forno al massimo (280°) e fare cuocere per sei o sette minuti. Servire calda