PASTA CON FAVE E PISELLI



Pasta con fave e piselli: che c'è di più semplice?
Cuoci la pasta, cuoci le fave, cuoci i piselli, unisci il tutto e dai una spadellata  finale, semplice no?
Ormai, sono così  abituata a giocare alla piccola pasticciera della domenica, alle prese con termometri da cucina, pastorizzazione delle uova, creme da non far stracciare (cosa che ovviamente non mi riesce mai),  bilance di precisione e compagnia bella, che mi sembra che tutto il resto sia semplice, troppo semplice per essere degno di essere postato in un blog, per quanto umile come il mio, troppo elementare per  dare "istruzioni" per come eseguire la preparazione. 
Sto parlando di primi, ma anche di secondi, di contorni, di pasta, di risotti, di carne, di verdura, legumi uova....Ogni volta che preparo un piatto di pasta, o di riso, o un secondo di verdura e fotografo immancabilmente il tutto, quando arriva il momento di "postare" il tutto sul mio blogghettino, mi prende la vergogna e il timore di  illustrare preparazioni troppo semplici e che soprattutto non hanno alcun bisogno di un "libretto di istruzioni", vale a dire, un post dedicato. Un po' come postare la ricetta di pane e salame, no? E che ci va? Prendi il pane, prendi il salame, ficchi il salame dentro il pane e  bell'e che fatto il tuo panino. Certo, volendo prenderci in giro si potrebbe presentare la "ricetta" in questo modo: "Prendete del pane, fresco, possibilmente casereccio tipo pugliese o toscano, o, se si preferisce, una michetta fresca di giornata. Prendete un salame nostrano di tipo felino o altro a piacere (preferibilmente indicare un tipo ed una marca di salame, possibilmente sconosciuta ai più, per tirarsela da esperti gourmand, per fare effetto e farsi un po' di pubblicità al blog) ed affettatelo sottilmente.  Prendete una fetta di pane ed adagiatevi sopra in modo decorativo qualche fetta di salame, facendo fuoriuscire  leggermente il salame fuori dalla fetta, in modo coreografico. Chiudete con l'altra fetta di pane e gustate subito. Nel caso  non doveste consumarlo subito, conservate il  panino in frigo fino al momento di servire, avvolto da pellicola trasparente, e tiratelo fuori dal frigo 30 minuti circa prima del consumo.  Note tecniche: il pane, se lasciato all'aperto, tende a seccarsi in breve tempo. Si consiglia quindi  una degustazione  immediata. Nota n. 2: il salame, se lasciato a temperatura ambiente già affettato, fa ancora più schifo del pane secco, soprattutto in climi caldo-umidi tipo quelli tropicali o quelli attuali nella patria Italia. Si consiglia quindi altrettanto caldamente, di degustare il salame, racchiuso nelle fette di pane, subito dopo la preparazione del panino.  A piacere, guarnite il panino con fettine di insalata oppure scaldate leggermente le fette di pane sotto il grill del forno per un paio di minuti e, una volta raffreddate, spalmate con un velo di burro fresco di montagna (e anche qui, indicare preferibilmente la marca del burro, anche questo possibilmente sconosciuto a cani e porci,  per farsi un po' di pubblicità al blog e tirarsela da saputi per la seconda volta). Procedete poi alla farcitura come sopra indicato."
Vi sembra serio?
No, ma ...vi sembra serio?
Si può prendersi in giro così, lettori ed autori, postando ricette elementari e tirandosela da cuochi esperti?
Io ho una certa ritrosia, veramente non riesco a postare ricette che giudico troppo semplici, mi sembra di   prendere in giro i quattro gatti che leggono questo blog e  mi sembra pure di essere in malafede, di rubare il loro tempo, di far loro un danno,   far perdere  la sola  cosa più importante del denaro:  il tempo.
E ciononostante, mi rendo anche conto che, ragionando in questo modo, potrei postare solo ricette di pasticceria, le sole che richiedano veramente un'attenzione , una tecnica ed una cura particolare e che rischiano veramente di "non riuscire" se abbandonate a se stesse. . Ma...è anche vero che la cucina non è questione solo di tecnica, ma anche e soprattutto - e lo capisco sempre di più - di gusto. Di conoscere i sapori. Di saperli abbinare. Saperli cuocere rispettandone le caratteristiche, anche con cotture semplici ed essenziali. Ed avere quel tocco in più, quell'estro che trasforma un buon piatto in un piatto speciale.
Ecco, in questa ricetta invece non troverete il tocco d'artista, per mancanza di materia prima, cioè l'artista: io, non lo sono . 
Troverete però un ottimo piatto della tradizione, semplice ma gustoso e saporito, così come lo mangiavo da piccola e come mi mi è sempre piaciuto tanto, e mi piace ancora ora. Non ho aggiunto niente, non ho cercato titoli accattivanti (anzi, lo stesso titolo, che fa riferimento ad un nome generico "pasta", senza specificare nè tipo nè marca, e il non cercare aggettivi interessanti tipo "pisellini croccanti e fave fresche", è una scelta precisa). L'ho lasciato   così come lo conosco, immutato e  immobile come una poesia. E per me, non aveva bisogno di altro. 
....Forse, a volte, il tocco d'artista è  anche il non aggiungere niente,  non variare nulla, lasciare così, nel tempo.

Note (potevano mancare?): in realtà, se proprio vogliamo dirla tutta, un po' anche questo piatto è stato rivisitato. Quando lo mangiavo da piccola, nè mia nonna nè tantomeno mia mamma, poco inclini all'arte culinaria, si sono mai sognate di sbucciare le fave ad una a una. Forse non ne avevano voglia, forse non si usava, forse eravamo tutti più poveri,  non so...fatto sta che la versione originale del piatto prevedeva che fave e piselli fossero cotti assieme in padella con olio e aglio per una mezz'oretta, aggiungendo al limite un po' di acqua. Senza sbucciare nessuna fava (nè tantomeno i piselli!). E poi ci mangiavamo tutto così, pasta, piselli, fave e buccia (che bestie!).
Io invece, con l'abbondanza di tempo e di denari che mi ritrovo (...), mi prendo la briga e  il lusso di sbucciare le fave ad una ad una, e gustarmi solo il morbido baccello. 
Anche perchè altrimenti, Gabriele non le mangia.

Nota 2: sempre la versione originale del piatto, non prevedeva le più raffinate penne, ma dei maccheroni che non ho mai più ritrovato in giro: tozzi, a forma di quadrato, e non allungati, più larghi e spessi delle penne ma, immagino, con sapore uguale.  Ovviamente, penso che qualsiasi tipo di "pasta" di grano duro, corta o lunga,   vada benissimo. E anche quella di grano tenero! Quello che rende buono un piatto, è la cura che si mette nel prepararlo (oltre ovviamente a buoni ingredienti).





PASTA CON FAVE E PISELLI

Ingredienti per 4 persone:

1 kg di fave fresche (dopo sgranate e sbucciate, ricaverete circa 250 gr di prodotto edibile)
gr 500  di piselli freschi (da cui otterrete circa 250 gr di prodotto edibile)
due cipollati freschi (o in mancanza un quarto di cipolla)
olio extravergine di oliva
origano secco o timo fresco
sale
250 gr pasta di grano duro di formato corto (maccheroni, penne)
Facoltativo: 
mezzo spicchio di aglio
ricotta salata grattugiata


Esecuzione

Pulite  le fave: aprite il baccello,  estraete  i semi poi  tuffateli in  acqua bollente per circa un minuto.
Scolate le fave poi levate  ad una ad una la buccia che le ricopre, incidendole con un coltellino alla sommità e premendo con le dita per fare uscire il seme pulito.  In questo modo, il prodotto edibile finale è di circa il 20-25%  (e quindi da 1 kg di fave da pulire, otterrete circa 250 gr di fave pulite).
Sgranate i piselli e teneteli da parte.
In un tegame mettete a scaldare 5 cucchiai di olio extravergine di oliva con i cipollati affettati e, se lo usate, lo spicchio d'aglio schiacciato nell'apposito attrezzo o anche lasciato intero e solo schiacciato. Fate rosolare leggermente  poi aggiungete  i piselli,  il sale e fate insaporire per un paio di minuti. Bagnate poi  con 1 dl di acqua calda, coprite e fate cuocere per 10/15 minuti. In seguito, togliete il coperchio, aggiungete le fave e ancora qualche cucchiaio di acqua calda (le fave, essendo state preventivamente sbucciate, richiederanno un tempo  molto breve di cottura). Terminate di cuocere scoperto, aggiungendo eventualmente ancora qualche cucchiaio di acqua calda  per circa 5/10 minuti. La cottura totale dovrà essere di circa 25/30 minuti. A pochi minuti dalla fine, aggiungete qualche foglia di timo fresco, o di origano, e aggiustate di sale.
Nel frattempo avrete portato a bollore abbondante acqua salata.  Cuocetevi la pasta prescelta per il tempo indicato, poi  rovesciatela nella padella con le fave e i piselli, fate saltare per circa 1 minuto, poi servite.
Se piace, spolverare con scaglie di ricotta salata grattugiata.